Tivoli, Villa d’Este – Sala di Mosè
Date
24 settembre 2016
SCHEDA LAVORO
AUTORE:
Girolamo Muziano
DATAZIONE:
Seconda metà del XVI secolo
UBICAZIONE:
Tivoli, Villa d’Este sala di Mosè
COMMITTENTE:
Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Lazio – Dott.ssa Dora Catalano
DATA INTERVENTO:
06/03/2013 – 30/10/2013
IL PROBLEMA
Gli affreschi della volta e delle pareti presentavano danni dovuti ad infiltrazioni di umidità soprattutto per risalita capillare. Fenomeni di decoesione e mancanza di adesione di pellicola pittorica e strati preparatori, oltre a presenza di biodeteriogeni, interessavano in maniera particolare le pareti. Tutte le superfici (volta e pareti) erano offuscate da depositi superficiali coerenti, fissativi alterati, stuccature in materiali non idonei e ridipinture di diversa natura, attribuibili a interventi passati. Non è chiaro se la mancanza di finiture superficiali, riscontrabile su alcune porzioni della decorazione, sia imputabile a un problema legato alla tecnica di esecuzione parzialmente a secco, alla mancanza di una fase di finitura, o all’incauta rimozione effettuata nel corso di precedenti interventi.
IL METODO
Villa d’Este fu fatta erigere e decorare dal cardinale Ippolito d’Este nella seconda metà del XVI secolo. Tra le sale affrescate dell’appartamento nobile, nella volta della “Sala di Mosè”, la raffigurazione di Mosè che fa sgorgare l’acqua dissetando gli ebrei fuggiti dall’Egitto rappresenta l’allegoria del Cardinale Ippolito che fa realizzare il sistema di condutture per attingere l’acqua dalle montagne.
Il restauro della sala ha rappresentato l’occasione per il rilievo e lo studio accurato della tecnica esecutiva dei dipinti sia nella volta che nelle pareti.
Al consolidamento di strati preparatori e pellicola pittorica è seguita una pulitura graduale e selettiva da depositi e sostanze alterate o non idonee sovrammesse nei precedenti restauri. Le superfici pulite sono poi state stuccate e riequilibrate cromaticamente, per restituire leggibilità alle immagini decorative.